Il territorio di Montallegro ha la prerogativa di lambire la Riserva Naturale Orienta di Torre Salsa e la Riserva Naturale Orientata della Foce del Platani nonché di ospitare l’oasi LIPU del laghetto Gorgo.Bisogna poi ricordare che la Regione Sicilia in ottemperanza alla Direttiva CEE n.43 del 1992 ha provveduto, nel territorio del comune di Montallegro, alla segnalazione di un Sito di Importanza Comunitaria denominato ITA 0400003 Foce del Magazzolo, Foce del Platani, Capo Bianco, Torre Salsa. A queste grandi risorse naturalistiche si aggiunge un paesaggio agrario di tutto rispetto che nel territorio ha una prevalente componente, in quanto l’azione dell’uomo agricoltore in tutta la zona è segnata dalla divisione dei terreni agrari con muretti in pietra, con terrazzamenti, con siepi campestri. Si possono ammirare le diverse colture che variano dagli antichi vigneti, ai foraggi, dagli orti irrigui al frumento dorato e che offrono nel susseguirsi delle stagioni colori ed odori del tutto diversi.
La riserva della Foce del Fiume Platani
La foce del fiume Platani è un luogo di incantevole bellezza naturalistica su cui domina la falesia di Capo Bianco. Quest’area rappresenta il primo approdo per molti uccelli migratori provenienti dall’Africa e, grazie alla diversificazione degli ambienti, offre rifugio ad una flora rigogliosa e variegata, quindi ad un’avifauna ricca e composita. La riserva comprende la parte finale del Platani (che poco prima di riversarsi in mare forma un’ampia ansa) e il lungo tratto sabbioso di Borgo Bonsignore, che è costeggiato da un cordone di dune basse. Sulle dune è presente il giglio marino. E’ uno dei rappresentanti più belli e vistosi della vegetazione delle dune. Durante l’inverno, fino alla primavera, emergono dalla sabbia le sole foglie spesse a forma di nastro che appassiscono sul far dell’estate. Il fiore porta una corona di stami con le antere pendule che ondeggiano al minimo alito di vento favorendo la dispersione del polline, emana un odore gradevole ed inebriante: “voci di popolo” raccontano che questo profumo insinuante può arrivare a stordire sino allo svenimento.
La riserva di Torre Salsa
Il territorio della Riserva di Torre Salsa, esteso per 760 ha, ricade in provincia di Agrigento nel territorio del Comune di Montallegro e Siculiana. Il suo litorale tra Siculiana Marina ed Eraclea Minoa si estende lungo la costa incontaminataper circa sei chilometri dove é possibile scorgere l’alternarsi di falesie più o meno ripide, dune e immense e solitarie spiagge meta, nei mesi estivi, degli amanti della balneazione. A ridosso della falesia vi sono dei terrazzi naturali dove si è sviluppato il paesaggio agrario. Questi terrazzi, ben modellati, sono incisi da alcuni torrenti molto ramificati e profondi, come il torrente Cannicella e il torrente Eremita, che sfociano in mare costruendo incantevoli scorci scenografici. Attorno a questi terrazzi, da un lato la falesia e il mare e, dall’altro il paesaggio più impervio e montuoso che culmina nelle vette di Monte Stella (mt. 148,40)con un versante a strapiombo sul mare, di Monte Cupolone (mt. 170) sulla cui sommità si vedono segni delle cave di materiali inerti ormai in abbandono da anni e di monte Eremita (mt. 162,50) alle cui pendici, in posizione dominante, è ubicata Casa Agnello, con un grande fossato attorno. Tra monte dell’Eremita e il promontorio della Salsa dove spicca il rudere della Torre Salsa, si scorge un’ampia depressione caratterizzata dalla presenza del torrente Salso detto “Pantano”. La zona intorno ad esso è soggetta ad esondazione naturale che la rende, specie nei mesi invernali, inaccessibile. Nella stagione estiva il pantano si asciuga e attraverso una trazzera che lo costeggia è possibile raggiungere la spiaggia della “Funcitedda”. In questa zona vi sono molti terreni coltivati, un rimboschimento con un’areaattrezzata per picnic e, nel promontorio della Salsa, un ampio rimboschimento che arriva sino alle dune e delle siepi che delimitano dei terreni coltivati a seminativi. La Torre Salsa, antica torre di avvistamento, si trova nel cuore di quest’oasi e domina la sommità di un piccolo promontorio d’argilla da cui traspare, laddove il processo d’erosione è più intenso, la bianca marna calcarea.
Il lago Gorgo
Il laghetto Gorgo che ospita l’Oasi LIPU Montallegro è un bacino artificiale con un’estensione di 25 ettari, realizzato per scopi irrigui. L’Oasi comprende diverse tipologie di habitat, dalle acque profonde alla vegetazione palustre lungo le sponde. L’Oasi è gestita dal 1986 dalla LIPU tramite una convenzione con l’E.S.A. proprietario dell’area. Le acque profonde, al centro del lago, sono frequentate specialmente in inverno da folti gruppi di Cormorani e Svassi maggiore, mentre le zone con acqua bassa attirano, durante le migrazioni, moltissime specie di aironi, anatre e limicoli. Seppur di origine artificiale, il lago ha da sempre attirato anche altre specie animali. Tra queste merita una citazione particolare la Tartaruga palustre (simbolo dell’Oasi), un rettile raro e localizzato in Sicilia, qui presente con una popolazione stabile e numerosa. Non è difficile osservare alcuni esemplari di questa specie intenti a “prendere il sole” lungo le rive e in cerca di cibo a terra o in acqua: molluschi, lombrichi, anfibi e loro larve e piccoli pesci sono le prede più ricercate. Una moltitudine di farfalle e libellule e di altri insetti, più comuni in primavera e in estate, completa il panorama faunistico dell’Oasi.
Le aree boschive
Il bosco è costituito per lo più da essenze rimboschite, ma a testimonianza che in un remoto passato, i rilievi gessosi dell’intera zona erano coperti di boschi permane il residuo di una lecceta naturale, frammista a qualche esemplare di roverella. Il Corpo Forestale Regionale ha in progetto di attrezzare dei sentieri con cartelli informativi, per un percorso naturalistico con l’individuazione di specie arbustive e fungine.